Il rosa è espressione non soltanto di romanticherie come nel "Il regno di Frozen" (2013) ed in tutti i film d'animazione e non, equipaggiati da principesse a caccia di principi. E per "principesse" non vengano escluse anche le principesse della vita quotidiana, rappresentanti di tutti quei film che raccontano le storie della ragazza della porta accanto.
Il rosa è il rappresentante per eccellenza della categoria femminile: "Cinema rosa", cicli di film che i dati statistici confermano essere i preferiti del pubblico femminile, anche vere e proprie rassegne con installazioni annesse, festival cinematografici e canali tv interamente dedicati al mondo rosa della donna... rosa shocking per essere più precisi. Perché è quella variante più tenace che parla di una donna che lotta per i propri diritti civili e lavorativi (Monna Lisa smile, 2003), di una moglie che trova le forze di combattere le violenze del marito (The Dressmaker, 2015), di una madre che deve inventarsi la vita per mantenere i propri figli senza l'appoggio di un padre (Erin Brockovich, 2000).
Altri quattro film che ben argomentano la categoria sono: "La tristezza e la bellezza" (2005), "Bandidas" (2006), storia di due donne fuorilegge, "Cognizioni del dolore" (1963), dedicato ad Eluana, "Voglio un mondo rosa shokking" (2013), in cui l'universo femminile è visto con ironia e leggerezza nei suoi aspetti più frivoli e frizzanti, spaziando tra la vita di coppia, il rapporto con l'età e la bellezza.
Ecco uno sketch del film "Voglio un mondo rosa shokking":
"...Per cambiare il mondo meglio la politica: mi ci vedi? Assessore..sindaco.. il primo presidente del consiglio donna!! Mi ci vedi?? Io cambierei tutto, cambierei privilegi, compromessi.. via!"
È questa la virtù del rosa shocking nel cinema: la capacità di regnare nell'aria anche se non percettibile visivamente... come il trucco nei giochi di prestigio.
"La donna è la rovina dell'uomo ma resta il fatto che l'uomo senza la donna è rovinato."
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