domenica 18 dicembre 2016

Step 23. Un colore "selvaggio"

Non essendo un colore primario, il rosa shocking deriva dalla miscela di tre colori: rosso (98.82%), blu (75.29%) e verde (5.88%). Proprio per questo motivo è difficile fare una ricerca sugli aspetti selvaggi e totemici di tale colore, però è possibile fare un'indagine sugli aspetti primitivi ed emotivi: ma qual è la dimensione primitiva del rosa shocking??
Partiamo dal colore rosa: esso è costituito dal miscuglio tra il bianco, indice di delicatezza e purezza, e il rosso, simbolo di passione e carnalità. Inizialmente il rosa era associato all'uomo, in quanto il rosso rappresenta forza e virilità, ma durante il periodo nazista tale colore fu usato per indicare gli omosessuali, e di conseguenza fu abbandonata l'associazione rosa-uomo e il rosa fu associato al sesso femminile, poiché verso il 1940 le donne riuscirono ad affermarsi attivamente nella società usando come loro slogan il colore rosa. 
Dal punto di vista psicologico, il rosa è simbolo di speranza, di ottimismo, di sicurezza e di positività verso il futuro: è infatti un colore capace di placare gli istinti primitivi, la rabbia e l’aggressività (proprio per questo motivo veniva utilizzato per dipingere le pareti delle carceri). Inoltre è un colore che permette di rilassare la mente e di dimostrare apertura mentale verso gli altri.
Ma passando al rosa shocking, esso è nato grazie alla stilista Schiaparelli e diventò subito uno dei colori più usati nel guardaroba femminile e nella moda in toto; certo, c'è però chi non lo apprezza perché tende ad etichettarlo come il colore cardine dello "stile Barbie". 

Possiamo quindi dedurre come il rosa shocking costituisce una vera e propria DICOTOMIA: uomo/donna, forza/delicatezza. Un colore, tante varietà. 
A tal proposito, voglio prendere in esame il "Pensiero selvaggio" di Claude Lévi Strauss, saggio in cui l'antropologo individua una struttura grazie alla quale tutte le società elaborano i propri miti e credenze:
"...questa tassonomia opera mediante un termine descrittivo della varietà, al quale viene associato un aggettivo che indica le modificazioni di ogni sottovarietà. Così la varietà "imilla" (fanciulla) è suddivisa sia secondo il colore, sia secondo altre caratteristiche...
...quasi sempre una tassonomia binomiale si ispira a criteri quali la forma, la consistenza e il sesso (maschio o femmina)"
Ed ancora: 
"... l'opposizione tra parola e mutismo, rumore e silenzio, corrisponde dunque a quella tra colore e assenza di colore, o tra due cromatismi di diverso livello... soltanto le forme possono essere comuni, non i contenuti.."

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